La displasia dell’anca è una malattia articolare che evolve progressivamente, sviluppandosi durante l’accrescimento del cane. Parliamone.

Come riconoscere la displasia dell’anca nel cane

La displasia d’anca nel cane è una patologia scheletrica di accrescimento che porta a uno sviluppo anomalo dell’articolazione dell’anca. Gradualmente la testa del femore tenderà a dislocarsi dalla cavità acetabolare, dove dovrebbe alloggiare. E’ una patologia invalidante, che nel tempo se trascurata porta a dolore cronico e a una riduzione della qualità di vita del cane.

La displasia nel cane è influenzata da diversi fattori, ma il principale è il fattore ereditario, con alcune razze particolarmente predisposte.
Ciò non toglie che possono essere colpiti da questa patologia anche cani meticci, solitamente discendenti da una delle razze predisposte e di taglia medio-grande.

Elementi che possono peggiorare la displasia d’anca in soggetti predisposti sono fattori ambientali quali l’alimentazione, l’obesità, un’attività fisica eccessiva o al contrario la mancanza di tono muscolare dovuta a un’attività fisica insufficiente.

Cosa accade alle articolazioni coinvolte? L’articolazione dell’anca, o coxofemorale, è composta dalla testa del femore di forma sferica che normalmente alloggia in una cavità dell’anca, che viene chiamata acetabolo.

Nei cani affetti da displasia la cavità dell’anca e testa del femore non combaciano più perfettamente. Questa incongruenza fa si che l’articolazione non possa compiere il suo normale lavoro, portando a uno sfregamento anomalo tra superfici. In questo modo la cartilagine si erode, con il tempo si modificano i profili di entrambe le ossa coinvolte con una formazione anomala di tessuto. Questa condizione cronica e dolorosa viene comunemente definita artrosi.

Nonostante nei cani colpiti la patologia sia presente fin da cuccioli, l’età di insorgenza dei sintomi può variare. Nei casi più gravi si riscontrano già nei primi mesi di vita, ma mediamente compaiono tra il 1 e 2 anno di età. Nelle forme meno gravi può diventare evidente solo nel cane adulto o anziano.

La displasia d’anca nel cane è una patologia molto invalidante, che provoca dolore cronico e di conseguenza un peggioramento della qualità di vita dell’animale colpito.
Per questo motivo se si ha un qualsiasi dubbio è sempre bene rivolgersi al proprio medico veterinario di fiducia.

La diagnosi viene effettuata dopo una visita che prevede una valutazione generale del paziente, una valutazione funzionale dell’anca e un’esame fisico effettuato con l’animale sveglio. Questa fase della visita ortopedica prevede dei movimenti che permettono di capire la condizione dell’articolazione dell’anca. Successivamente, con il paziente sedato, verranno eseguite delle radiografie in posizioni standardizzate che permetteranno di confermare la diagnosi.

Se l’insorgenza è precoce una prima indagine attorno ai 5 mesi può suggerire la presenza di questa patologia, ma per la conferma definitiva è necessario aspettare lo sviluppo dell’apparato scheletrico, che avviene all’incirca intorno ai 12 mesi. Un riscontro precoce della displasia dell’anca è fondamentale per rallentare quanto più possibile lo sviluppo della patologia. Se il proprio cucciolo è di una razza predisposta è sempre consigliabile sottoporlo a delle radiografie preventive.

In questo modo si possono individuare i primi segni della patologia, e procedere al trattamento migliore per il paziente. In alcuni casi è sufficiente fare attenzione allo stile di vita del cucciolo, in altri, più gravi, può essere consigliabile intervenire chirurgicamente.

L’approccio corretto però lo può stabilire solo il veterinario, ed è per questo che è fondamentale rivolgersi a lui se si sospetta che il proprio cane soffra di displasia d’anca.

Vediamo insieme quali sono i sintomi principali di questa patologia.

  • Zoppia
  • Dolore
  • Ridotta mobilità
  • Riluttanza al movimento
  • Anomalie dell’andatura
  • Andatura rigida
  • Limitazione nei movimenti
  • Cambiamenti dell’umore
  • Abbattimento

Nei cani giovani ed in accrescimento i sintomi che solitamente insospettiscono maggiormente il proprietario sono la riluttanza al movimento e l’andatura incerta. Negli adulti e nell’anziano è più spiccata la difficoltà nei movimenti dopo un lungo periodo di riposo o dopo attività fisica intensa.

Le cause della displasia dell’anca

Quali sono le cause? Come accennato le cause di displasia dell’anca nel cane sono molteplici. La prima è in ogni caso genetica ereditaria, tant’è vero che gli allevatori di razze predisposte devono escludere i soggetti che ne sono affetti dalla riproduzione per evitare che la patologia si trasmetta a cucciolate future.

Tuttavia questo controllo genetico talvolta non è sufficiente e purtroppo può capitare che da genitori esenti da displasia possano sporadicamente nascere cuccioli che ne sono affetti.

Questo dipende dal fatto che esistono soggetti portatori della malattia. Questi animali non manifestano alcun sintomo ma in alcuni casi possono trasmettere la displasia d’anca ai loro cuccioli.

Oltre alla predisposizione ereditaria ci sono altri fattori che incidono sulla severità della patologia. Alcuni di questi sono la crescita troppo veloce di alcuni soggetti, la possibilità di traumi accidentali a carico delle anche, l’alimentazione scorretta o la presenza di patologie concomitanti nel periodo della crescita che è il più delicato.

Risulta quindi fondamentale per la salute del nostro cucciolo sia la diagnosi precoce che la gestione nutrizionale, ambientale e generale.

I controlli ufficiali

I controlli ufficiali per la displasia dell’anca nel cane sono regolamentati dalla’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) tramite il “disciplinare per il controllo della displasia dell’anca e della displasia del gomito” dei cani iscritti al libro genealogico. https://www.enci.it/media/2070/disciplinaredisplasia.pdf

Questi controlli, consigliati a tutti i proprietari di cani predisposti, diventano obbligatori se si vuole iscrivere il proprio animale al Registro dei Riproduttori Selezionati.

In questo modo si cerca di ridurre l’impatto delle patologie genetiche ereditarie nelle cucciolate.

L’età minima è 12 mesi per tutti i soggetti, con l’eccezione di alcune razze in cui l’età si alza a 15 o 18 mesi.

Questi controlli si effettuano mediante degli esami radiografici effettuati in sedazione o anestesia generale con il cane in posizioni standardizzate presso medici veterinari qualificati che leggeranno le radiografie, stileranno e certificheranno il referto, che verrà poi trasmesso ai registri dell’ENCI. Questa documentazione ufficiale, controfirmata anche dal proprietario dell’animale sarà poi allegata al certificato genealogico del soggetto.

L’ FCI (Federazione Cinologica Internazionale) riconosce 5 gradi di displasia dell’anca:

  • Grado A: nessun segno di displasia dell’anca (HD 0 / HD -)
  • Grado B: articolazione dell’anca quasi normale (HD 1 / HD +/-)
  • Grado C: leggera displasia dell’anca (HD 2 / HD +)
  • Grado D: media displasia dell’anca (HD 3 / HD ++)
  • Grado E: displasia grave grave displasia dell’anca (HD 4 / HD +++)

I trattamenti per la displasia dell’anca

Il tipo di trattamenti per la displasia dell’anca nei cani dipende dalla sua gravità. Vediamoli insieme:

Trattamenti non chirurgici

Tra i trattamenti non chirurgici vi sono quelli farmacologici e quelli che si basano sulla gestione del paziente senza l’uso dei farmaci. I due possono essere utilizzati anche in associazione. Ecco i principali:

Farmaci contro il dolore da osteoartrosi

  • Fans (antinfiammatori non steroidei)
  • Altri farmaci contro il dolore (es., tramadolo; gabapentin)
  • Anticorpi monoclonali mirati
  • DMOA (Disease Modifying Drug, “sostanze in grado di modificare la malattia”).

Gestione non farmacologica dell’OA

  • Dieta e controllo del peso
  • Fisioterapia
  • Esercizio adeguato
  • Ambiente (modifiche che facilitino la ridotta mobilità del pet)
  • Agopuntura
  • Supplementi alimentari

Per le forme più gravi vi sono invece varie opzioni chirurgiche.

La chirurgia può essere correttiva o ricostruttiva, e va attentamente valutata con un medico veterinario ortopedico che si occupi nello specifico di questo tipo di problematiche.

Ogni tipo di intervento sia esso conservativo o chirurgico ha i suoi pro e i suoi contro, per questo è fondamentale avere un veterinario di fiducia e consultarsi sempre con lui anche nel corso del tempo, così da poter modificare il trattamento se ce ne fosse bisogno.

Cosa puoi fare tu come proprietario

La collaborazione tra terapeuta e proprietario del cane è importantissima. Se hai deciso di accogliere in casa tua un cucciolo di una razza predisposta o comunque di taglia grande o gigante, parla al tuo veterinario della possibilità di effettuare tutti i controlli necessari ad una diagnosi precoce di displasia dell’anca.

Poiché questa patologia si sviluppa con l’accrescimento e può peggiorare se non trattata, il fattore tempo è determinante.

Oltre ad una visita specialistica ortopedica richiedi anche una consulenza nutrizionale in modo da offrire al tuo cucciolo l’alimentazione più adeguata nel delicato periodo di crescita. Stai sempre attento a non forzare la mano con corse, giochi sfrenati ed altre attività che possono peggiorare l’evoluzione della patologia e richiedi anche se ci sono altri presidi ed integratori che possono migliorare la situazione articolare del tuo cucciolo o rallentare un eventuale processo patologico in corso. E se hai il dubbio che il tuo cane possa avere alcuni dei sintomi della displasia dell’anca, fai dei video in cui ritrai i momenti in cui presenta andature anomale o zoppie e mostralo al tuo veterinario durante la vista clinica.

Un aiuto dai supplementi alimentari

In commercio esistono dei mangimi complementari con particolari fini nutrizionali, comunemente chiamati integratori o condroprotettori, che sono formulati a supporto del metabolismo articolare e trovano largo utilizzo nella prevenzione e miglioramento dell’evoluzione delle patologie osteoarticolari.

Confis Ultra e Confis Start di Candioli Pharma sono tra quelli più consigliati dai medici veterinari.

Tra le sostanze più diffuse nei condroprotettori ci sono la Glucosamina Cloridrato e il Condroitin Solfato. Queste componenti, che esprimono la loro azione al meglio quando somministrate contemporaneamente, hanno la capacità di contribuire a rallentare il fenomeno di erosione cartilaginea che caratterizza l’osteoartrosi.

Entrambe hanno una funzione strutturale per la formazione di cartilagine e anche un’azione antinfiammatoria. E’ fondamentale somministrare al proprio animale prodotti con Glucosamina Cloridrato e Condroitin Solfato altamente purificate.

Altri fitoterapici consigliati molto spesso in corso di displasia d’anca nel cane sono in grado di contrastare il processo infiammatorio. Tra questi ci sono la Boswelia serrata e l’estratto del the’ verde.

Nel Confis Ultra sono presenti collagene nativo, Glucosamina Cloridrato e Condroitin Solfato con elevati indici di purezza (certificati con una purezza superiore al 99%), e vi è una miscela brevettata di Boswellia serrata, thè verde e clorofilla, tutte componenti caratterizzate dalle spiccate proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti. Questa formulazione è pensata appositamente per cani con una patologia osteoarticolare già conclamata, e quindi in soggetti che hanno bisogno di un supporto articolare ma che hanno anche dolore, e che quindi beneficiano della componente antinfiammatoria del Confis Ultra.

Il Confis Start è consigliato per cani in crescita o soggetti adulti molto sportivi. E’ formulato pensando ad animali che non hanno dolore, ma che hanno bisogno di supporto per le cartilagini. Con la Glucosamina Cloridrato e il Condroitin Solfato si garantisce un apporto per la corretta formazione della cartilagine articolare nei cuccioli, e in età adulta si contribuisce a mantenere le articolazioni in ottima salute.

Entrambi i prodotti sono privi di effetti collaterali e sono studiati per essere somministrati anche per lunghi periodi. Chiedi consiglio al tuo medico veterinario di fiducia per capire quale prodotto è più indicato per il tuo animale.

FAQ: Le domande più comuni sulla displasia dell’anca

Quanto può vivere un cane con displasia dell’anca?

L’aspettativa di vita di un cane affetto da displasia dell’anca è del tutto sovrapponibile a quella di un cane che non ne è affetto poiché questa patologia non comporta un pericolo di vita nonostante sia invalidante e tenda a peggiorare nel tempo. Quello che può modificare l’aspettativa di vita dei cani affetti da displasia d’anca è l’utilizzo di farmaci per lunghi periodi, che possono provocare effetti collaterali anche gravi. Purtroppo spesso questi farmaci si rendono indispensabili per il controllo del dolore cronico che accompagna la vita degli animali affetti da questa patologia. Anche per questa ragione è bene verificare se il proprio animale è affetto e in caso di risposta affermativa è di fondamentale importanza cominciare quanto prima una gestione a 360° del problema, in modo da ridurre al minimo possibile l’utilizzo di farmaci.

Come cammina un cane con displasia dell’anca?

Uno dei primi sintomi che notano i proprietari di cani affetti da displasia d’anca è un’andatura anomala, che si evidenzia in particolare quando l’animale corre o trotterella. I pazienti con displasia dell’anca possono manifestare diversi tipi di zoppie, evitando di appoggiare in modo saltuario o intermittente un arto posteriore. Alcuni di questi cani tendono a correre con entrambi gli arti posteriori che si muovono contemporaneamente, con un movimento detto “a coniglio”. Spesso, soprattutto negli stadi iniziali la zoppia si manifesta “a freddo”, cioè dopo un periodo di inattività. Nei cuccioli un sintomo molto frequente e che desta spesso preoccupazione è la riluttanza al movimento e il facile affaticamento, talvolta scambiato semplicemente per pigrizia.

Quali razze di cane soffrono di displasia dell’anca?

Qualsiasi razza può essere affetta da displasia dell’anca; anche un meticcio di taglia grande o gigante può soffrirne. Non c’è un modo sicuro al 100% per evitare di adottare o acquistare un cucciolo affetto da displasia, anche se in caso di animali di razza, acquistare il figlio di animali esenti aumenta le possibilità di accogliere a casa un cucciolo sano. Le razze che possono essere affette da displasia dell’anca sono oltre 100 a cui si aggiungono ovviamente i meticci derivanti da queste razze, specialmente ma non solo se di taglia grande. Nel nostro Paese emerge che tra le razze maggiormente colpite ci sono il Pastore Tedesco, tutti i Retrivers, il Rottweiler, il Dougue de Bordeaux, il Cane Corso, il Boxer ed in generale tutti i molossoidi.