Il capitolo “prevenzione” relativamente all’osteoartrite è molto importante, così come per la maggior parte delle malattie croniche di tipo degenerativo.

Ovviamente se l’osteoartrite nasce da difetti genetici tipici di alcune razze canine o feline, o da difetti articolari congeniti, le cosiddette “displasie”, la prevenzione non può riguardare la comparsa o meno dell’artrite ad una o più articolazioni, che si manifesterà comunque, ma deve essere indirizzata essenzialmente al controllo della progressione dell’artrite, della sua velocità e della comparsa dei sintomi ad essa associati (dolore articolare, zoppia, ecc).

Se invece l’osteoartrite nasce almeno in parte da una non corretta gestione dell’animale, in particolare relativamente all’attività fisica e alla gestione del peso corporeo, allora il nostro intervento sarà ancora più importante.

Tra le varie opzioni disponibili per la prevenzione dell’osteoartrite e della sua evoluzione citiamo:

  1. Visite ortopediche precoci: quanto prima vengono evidenziati fattori di rischio e predisposizione all’artrite nei cuccioli, tanto prima possono essere adottati tutti gli accorgimenti necessari al controllo dell’eventuale insorgenza dell’osteoartrite. Ad esempio è possibile eseguire esami radiografici sui cuccioli asintomatici, specialmente se di razze predisposte allo sviluppo di displasie articolari, al fine di evidenziare quanto prima la possibile presenza di lievi alterazioni strutturali che possano essere corrette precocemente, prima della comparsa dell’osteoartrite secondaria; tipico è il caso delle radiografie precoci delle anche, che se effettuate entro il 5° mese di vita, cioè ben prima del periodo di completo accrescimento osseo, consentono l’adozione di misure spesso efficaci nel ridurre i rischi di comparsa di osteoartrite.
  2. Controllo del peso corporeo: sovrappeso e obesità rappresentano le cause più comuni di aggravamento dei sintomi dell’osteoartrite e di più rapida progressione della malattia. La non corretta gestione dietetica, specialmente in cani anziani o comunque sedentari, conduce velocemente ad un incremento del peso corporeo che sottopone tutte le articolazioni ad un sovraccarico meccanico costante, favorendo la rapida comparsa di lesioni della cartilagine articolare. In questo senso gioca anche la sterilizzazione, sia nei cani maschi che nelle femmine; questa procedura chirurgica, volta non solo ad evitare gravidanze indesiderate, ma anche a ridurre i rischi di comparsa di alcune gravi patologie dell’apparato riproduttore oppure proposta per ridurre l’aggressività da dominanza, può modificare nel tempo il metabolismo dell’animale, favorendo l’accumulo di tessuto adiposo e l’incremento ponderale.
  3. Attività fisica: una corretta e moderata attività fisica rinforza la muscolatura e favorisce il movimento articolare, sia in assenza di artrite che in caso di lesioni articolari già presenti. Quindi il movimento va favorito, ma bisogna evitare ai cuccioli o agli adulti predisposti a problemi articolari allenamenti o impegni agonistici intensi. Al contrario, esercizi troppo intensi, salti o torsioni articolari, specialmente su articolazioni predisposte ad osteoartrite, possono accelerare la comparsa di lesioni articolari o aggravarne l’entità. In certi casi può essere utile impostare un programma di fisioterapia, in grado di accelerare il recupero post-operatorio, riducendo le contratture muscolari e interrompendo il circolo vizioso che si instaura tra dolore e ridotto movimento.
  4. Condroprotettori: si tratta di sostanze di origine naturale che nutrono le cartilagini articolari e che possono rallentare la progressione dell’artrite. Condroitin solfato, glucosamina, collagene nativo e idrolizzato, acido ialuronico a basso peso molecolare, somministrati per via orale, possono colmare le perdite articolari che si verificano durante l’artrite, nutrendo la cartilagine e contribuendo alla protezione dell’articolazione. L’effetto protettivo di queste sostanze è legato a diversi fattori: le loro caratteristiche chimiche (purezza e peso molecolare soprattutto) e di assorbimento intestinale possono influire notevolemente sul risultato finale e quindi sul controllo della progressione dell’osteoartrite; inoltre esse agiscono solo se somministrate in certe precise concentrazioni, poiché il loro effetto è dose-dipendente: al di sotto di determinate concentrazioni giornaliere esse non sono in grado di indurre benefici articolari in tempi appezzabili.
  5. Estratti fitoterapici e altri trattamenti non farmacologici: derivati vegetali dotati di azione protettiva sulle articolazioni, come boswellia, curcuma, artiglio del diavolo, sostanze naturali quali MSM, acidi grassi omega 3 ed estratto di cozze verdi, e infine antiossidanti quali vitamina E, vitamina C e polifenoli, esercitano dimostrata azione protettiva sulle cartilagini e contrastano i danni infiammatori indotti da osteoartrite. Anche per queste sostanze vale la regola della dose somministrata nonché delle caratteristiche chimiche e di biodisponibilità che ciascun estratto possiede; ad esempio l’estratto di boswellia o di curcuma sono scarsamente assorbibili dall’intestino, per cui a seguito di somministrazione per via orale vengono in gran parte eliminati con le feci senza esercitare alcun effetto sull’organismo. Particolari tecnologie farmaceutiche, quali ad esempio la fitosomizzazione, sono in grado di aumentare significativamente (fino a 4 volte) l’assorbimento intestinale delle sostanze farmacologicamente attive contenute in questi estratti, rendendole sicuramente più efficaci contro infiammazione e dolore articolare.

La combinazione di tutti questi fattori fornisce ovviamente i migliori risultati nel rallentamento della progressione dell’artrite, nel ritardare la comparsa dei sintomi correlati all’artrosi e in definitiva nel migliorare la qualità di vita del nostro amico affetto da osteoartrite.