La displasia dell’anca è una malattia articolare che evolve progressivamente, sviluppandosi durante l’accrescimento del cane. Parliamone.
Sommario
- 1 Come riconoscere la displasia dell’anca nel cane
- 2 Le cause della displasia dell’anca
- 3 Come mi accorgo che il mio cane ha la displasia dell’anca? I sintomi
- 4 Come cammina un cane con displasia dell’anca?
- 5 Quali razze di cane soffrono di displasia dell’anca?
- 6 Cosa fare, se hai un cucciolo a rischio displasia
- 7 I controlli ufficiali
- 8 I trattamenti per la displasia dell’anca
- 9 Quanto può vivere un cane con displasia dell’anca?
- 10 Cosa puoi fare tu come proprietario
- 11 Un aiuto dai supplementi alimentari
Come riconoscere la displasia dell’anca nel cane
La displasia dell’anca del cane è una patologia scheletrica a carico delle anche, e colpisce quindi l’articolazione coxo-femorale. Essa è influenzata da vari fattori come:
- la razza,
- la predisposizione genetica
- e fattori ambientali come:
- l’alimentazione,
- l’intensità dell’attività fisica, che svolgono i cuccioli, che ne sono affetti
- ed infine la velocità di sviluppo delle articolazioni in crescita.
La displasia dell’anca è una patologia invalidante che crea dolore e disagio al nostro cucciolo, determinando un peggioramento della qualità di vita.
Cosa accade alle articolazioni coinvolte? L’articolazione coxofemorale è composta dalla testa del femore che alloggia perfettamente in una cavità dell’anca, che viene chiamata acetabolo. Nei cani affetti da displasia dell’anca, questa cavità non ha una conformazione tale da garantire un alloggiamento fisiologico e la testa del femore risulta deformata; in questa situazione l’articolazione non può compiere il suo normale lavoro.
Nei cani affetti da questa malformazione comporta quindi dolore cronico e l’insorgenza di fenomeni di osteoartrosi precoce. I sintomi clinici dei cani affetti da displasia dell’anca si manifestano già dai primissimi mesi di vita, tra i 5 e gli 8 mesi e talvolta, se la condizione è grave, anche prima. Poiché questa condizione clinica determina un impatto fortemente negativo sulla vita del cane, è importante alle prime avvisaglie informare il medico veterinario curante per poter emettere quanto prima una diagnosi. Nelle razze predisposte e dove si manifesti una sintomatologia sospetta, è possibile infatti effettuare una diagnosi a partire anche dai 5-6 mesi di vita del cane, anche se la diagnosi definitiva va confermata dopo i 12 mesi, ovvero quando la crescita somatica di tutte le articolazioni è completa o quasi completa. L’importanza di effettuare una diagnosi precoce risiede nel fatto che alcuni cani possono avere necessità di affrontare degli interventi chirurgici che in molti casi possono anche essere risolutivi, o in casi più lievi ad uno stile di vita che tenti di non peggiorare la situazione ed allevi i sintomi legati a questa malformazione articolare. Come accennato la displasia dell’anca predispone ad un osteoartrite (OA) precoce, ovvero a fenomeni di degenerazione articolare che nel tempo tendono a divenire cronici.
Le cause della displasia dell’anca
Quali sono le cause? Come accennato le cause di displasia dell’anca sono molteplici. La prima causa è in ogni caso una predisposizione genetica ereditaria, tant’è vero che gli allevatori di razze predisposte devono escludere i soggetti che ne sono affetti dalla riproduzione per evitare che la patologia ereditaria si trasmetta a cucciolate future. Tuttavia questo controllo genetico talvolta non è sufficiente e purtroppo può capitare che da genitori figli di cani esenti da displasia, e quindi da linee di sangue non affette da questa malformazione, possano sporadicamente nascere cuccioli che ne sono affetti. Questo dipende dal fatto che i soggetti sani possono essere portatori sani dei geni della malattia, la quale infatti non si manifesta in tutti i soggetti che hanno i geni nel proprio DNA.
Oltre alla predisposizione ereditaria incidono altri fattori come ad esempio la crescita troppo veloce di alcuni soggetti, l’alimentazione scorretta nel delicato periodo di crescita, la possibilità di traumi accidentali a carico delle anche, la concomitanza di altre malattie nel periodo di accrescimento.
Questi ultimi fattori incidono più che altro sulla severità dell’espressione della malattia ma ovviamente non sono dirimenti per la sua presenza o assenza: un cane che non è geneticamente affetto da displasia delle anche infatti non la manifesterà, mentre uno che ne è affetto la manifesterà in forma più o meno grave a seconda sia della componente ereditaria ed anche dall’incidenza dei fattori peggiorativi che abbiamo citato. Risulta quindi fondamentale per la salute del nostro cane sia la diagnosi precoce che la gestione nutrizionale, ambientale e generale durante il periodo dell’accrescimento.
Come mi accorgo che il mio cane ha la displasia dell’anca? I sintomi
I sintomi di questa malformazione articolare sono abbastanza chiari soprattutto se insorgono in cani di razze predisposte. Inoltre l’espressione clinica di questa malattia è diversa nei cani giovani e in quelli adulti o anziani. Vediamo insieme quali sono i principali sintomi.
- Zoppia
- Dolore
- Ridotta mobilità
- Riluttanza al movimento
- Anomalie dell’andatura
- Andatura rigida
- Limitazione nei movimenti
- Cambiamenti dell’umore
- Abbattimento
Nei cani giovani ed in accrescimento i sinonimi maggiori sono quelli di riluttanza al movimento ed andatura incerta, negli adulti e nell’anziano è più spiccata la difficoltà nei movimenti dopo un lungo periodo di riposo o dopo attività fisica intensa. In entrambi i casi se noti che il tuo cane non riesce più a compiere i movimenti ai quali era abituato come ad esempio salire le scale, saltare o correre, chiedi un consulto ortopedico al tuo veterinario di fiducia.
Come cammina un cane con displasia dell’anca?
Una delle prime cose che notano le persone che hanno un cane affetto da displasia dell’anca è un’anomala andatura che si accentua in particolare quando trotterellano o corrono; a causa della malformazione articolare questi cani tendono a correre utilizzando entrambi gli arti posteriori contemporaneamente assumendo una caratteristica andatura detta “a coniglio” in quanto ricorda la fisiologica andatura saltellante di questi animali. Questo particolare tipo di andatura deriva dall’anomala distribuzione del carico che l’animale, per cercare di compensare il dolore articolare, mette in atto. L’articolazione malformata infatti, come accennato, tende a subire trazioni anomale a causa di una diminuzione degli angoli di estensione dei vari comparti ossei, ed in particolare la componente legamentosa subisce queste anomale trazioni.
Oltre all’andatura “a coniglio” i cani con displasia dell’anca possono manifestare diversi tipi di zoppie, evitando di appoggiare in modo saltuario o intermittente un arto posteriore.
Un altro sintomo molto frequente e che desta spesso preoccupazione soprattutto se si manifesta nei cuccioli, è la riluttanza al movimento e l’anomalo facile affaticamento, talvolta scambiato semplicemente per pigrizia. Attenzione quindi se il tuo cucciolo mostra segni di pigrizia, cosa che normalmente i cuccioli non sanno cosa sia. Prenota quanto prima una visita dal tuo veterinario per scongiurare qualsiasi dubbio.
Quali razze di cane soffrono di displasia dell’anca?
Qualsiasi razza può purtroppo essere affetta da displasia dell’anca; anche un meticcio di taglia grande o gigante può soffrirne o un incrocio di razze predisposte. I fattori che incidono oltre a quello genetico sono molti e pertanto nessun cane è completamente esente dal rischio di sviluppare displasia dell’anca, salvo rari casi.
Secondo la FSA (Fondazione Salute Animale), ente senza scopo di lucro che si occupa della riduzione delle malattie ereditarie nel cane, anche alcune razze di cani di taglia media sono molto predisposti, come ad esempio i Beagle ed i Border Collie, che compaiono addirittura tra le prime 20 razze con alta percentuale di displasia dell’anca.
Non c’è quindi un modo sicuro per evitare di adottare o acquistare un cucciolo affetto da displasia, anche se acquistare cuccioli in allevamenti di cani esenti da questa patologia da diverse generazioni, può aumentare di molto le possibilità di acquistare un cucciolo sano.
È molto importante infatti che gli allevatori, sia professionisti che amatoriali, evitino accoppiamenti tra cani privi di controlli su queste patologie osteoarticolari, soprattutto se di razze predisposte. Tuttavia può succedere che la patologia colpisca in modo imprevedibile e pertanto
Sempre secondo Fsa le razze che possono essere affette da displasia delle anche sono oltre 100. Oltre a queste si aggiungono ovviamente gli incroci di queste razze e molti meticci di taglia grande.
Tra le razze nelle quali è stata riscontrata un’alta incidenza ereditaria troviamo:
- Boxer
- Dobermann
- Pastore Belga
- Pastore Tedesco
- Rottweiler
- Schnauzer
- Terranova
- Airedale Terrier
- Akita
- Alano
- Alaskan Malamute
- American Staffordshire Terrier
- Australian Cattle Dog
- Barbone grande mole
- Basset Hound
- Beagle
- Bearded Collie
- Bobtail
- Border Collie
- Bovaro del Bernese
Nel nostro Paese emerge che tra queste le razze maggiormente colpite sono il Pastore Tedesco, tutti i Retrivers, il Rottweiler, il Dougue de Bordeaux, il Cane Corso, il Boxer ed in generale tutte le razze molossoidi, le razze giganti, oltre ad i loro incroci.
Come è possibile desumere da questo elenco le razze grandi e giganti risultano maggiormente colpite; tuttavia non sono poche le razze di taglia media come i Beagle ed i Border Collie a soffrire di questa patologia ereditaria
Cosa fare, se hai un cucciolo a rischio displasia
Le razze predisposte geneticamente alla displasia dell’anca rappresentano quelle maggiormente scelte dalle persone che decidono di acquistare un cane; sono molto spesso dotate di notevoli pregi sia da un punto di vista caratteriale che estetico. Per questo motivo se si ha intenzione di accogliere un cucciolo di queste razze è necessario rivolgersi ad allevamenti seri gestiti da allevatori coscienziosi che effettuano tutti i controlli necessari al fine di ridurre l’incidenza di questa ed altre patologie ereditarie nelle proprie cucciolate.
Anche la gestione del periodo di crescita dei cuccioli predisposti alla displasia dell’anca è molto importante; l’alimentazione corretta riveste un ruolo fondamentale ed anche l’attività fisica che gli facciamo svolgere. Sono consigliate diete particolari che non siano troppo caloriche e ricche di grassi in quanto il sovrappeso è uno dei fattori che peggiorano la patologia. In oltre la dieta dovrà avere un corretto quantitativo di proteine fondamentali per l’accrescimento di ossa, articolazioni e muscoli, e non essere carente o troppa ricca di alcuni minerali e micro e macronutrienti, come ad esempio calcio e fosforo.
Per quanto concerne l’attività fisica questa dovrà essere costante ma controllata e bisogna cercare di evitare che cuccioli predisposti facciano sforzi fisici estremi o peggio che subiscano traumi a carico delle articolazioni in crescita.
Anche la prevenzione a attraverso la diagnostica specialistica è molto importante. In queste razze di cani è infatti consigliata una prima visita ortopedica anche a 4-5 mesi, ed un eventuale controllo radiografico che sarà effettuato in sedazione e potrà mettere in risulto eventuali segnali diretti o indiretti, e quindi la presenza della malformazione ossea o anche una sospetta lassità dei legamenti.
Poiché la displasia dell’anca si sviluppa in cani in crescita prima si fa la diagnosi e prima si può impostare la terapia.
Questa potrà essere conservativa nei casi più lievi e basarsi su fisioterapia e uno stile di vita corretto e la somministrazione di integratori che agevolano il fisiologico sviluppo delle articolazioni, oppure in casi più gravi si dovrà ricorrere ad un intervento chirurgico.
Gli interventi chirurgici spaziano da quelli meno invasivi come la sinfisiodesi pubica giovanile, a quelli più invasivi come la sostituzione dell’articolazione colpita a mezzo di protesi.
Consulta un veterinario esperto in ortopedia per valutare quale sia la soluzione ottimale per il tuo amico a quattro zampe. La diagnosi e la relativa terapia precoci oltre che a migliorare la qualità di vita del tuo cucciolo sono molto importanti anche per diminuire la progressione dell’osteoartrosi che, come accennato, è frequente e si manifesta precocemente in cani con displasia dell’anca.
I controlli ufficiali
I controlli ufficiali sono obbligatori e previsti dall’ dell’Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI) per iscrivere il proprio cane nelle liste dei riproduttori. Proprio per vitare che nascano future cucciolate con cuccioli malati l’ENCI propone questi controlli a chi acquista cani di razze predisposte. Questi controlli ufficiali si effettuano mediante degli esami radiografici effettuati in sedazione o anestesia generale e volti a diagnosticare l’eventuale difetto articolare. Vi sono dei medici veterinari esperti ed accreditati nel leggere queste radiografie e stilare il referto. L’esame va effettuato quando lo sviluppo scheletrico è completo e quindi in base alla razza dai 12 ai 18 mesi.
Dalle radiografie si evince in che stadio è la patologia per la quale sono stati individuati dalla Federazione cinologica internazionale (Fci) cinque gradi:
- A: anca normale
- B: anca quasi normale
- C: displasia leggera
- D: displasia media
- E: displasia grave
Le visite ortopediche sono l’unica soluzione per capire se il tuo cucciolo ne è affetto. Vediamo adesso quali sono le razze maggiormente predisposte alla displasia dell’anca.
I trattamenti per la displasia dell’anca
Come abbiamo visto il tipo di trattamenti per la displasia dell’anca dipende dal suo grado di gravità, e variano da condizioni meno gravi in cui è possibile effettuare trattamenti conservativi, a quelle più gravi in cui è necessario un intervento chirurgico. Vediamoli insieme:
Trattamenti non chirurgici
Tra i trattamenti non chirurgici vi sono quelli farmacologici e quelli che si basano sulla gestione del paziente senza l’uso dei farmaci. I due possono essere utilizzati anche in combinazioni. Ecco i principali:
Farmaci contro il dolore da OA
- Fans (antinfiammatori non steroidei)
- Altri farmaci contro il dolore (es., tramadolo; gabapentin)
- Anticorpi monoclonali mirati
- DMOA (Disease Modifying Drug, “sostanze in grado di modificare la malattia”).
Gestione non farmacologica dell’OA
- Dieta e controllo del peso
- Fisioterapia
- Esercizio adeguato
- Ambiente (modifiche che facilitino la ridotta mobilità del pet)
- Agopuntura
- Supplementi alimentari
Per le forme più gravi vi sono invece varie opzioni chirurgiche che vanno ovviamente discusse con il veterinario esperto in ortopedia e che si occupa di chirurgia ortopedica, e che hanno diverse indicazioni che variano in base alla gravità della malformazione ed all’età del cane. Tra questi ricordiamo:
Trattamenti chirurgici
- Duplice osteotomia pelvica
- Protesi d’anca
sinfisiodesi pubica giovanile
Quanto può vivere un cane con displasia dell’anca?
L’aspettativa di vita di un cane affetto da displasia dell’anca è del tutto sovrapponibile a quella di un cane che non ne è affetto poiché questa patologia non comporta un pericolo di vita per i cani che la manifestano. La patologia infatti, seppur invalidante e peggiorativa nel tempo poiché caratterizzata da una progressione legata all’età, non riduce l’aspettativa di vita. Quello che può incidere su questo aspetto è però l’utilizzo di farmaci per lunghi periodi, come fans o altri presidi che a lungo andare possono affaticare il sistema emuntore del cane e provocare dei danni legati agli effetti di accumulo e collaterali. L’utilizzo di questi farmaci si rende infatti spesso necessario in quanto i cani con displasia dell’anca sperimentano il dolore cronico che non è assolutamente piacevole. Questi animali conducono una vita difficile poiché il dolore è costante.
È importante quindi affrontare il problema non appena si presenta, anche per evitare che peggiori al punto da rendere il nostro amico non deambulate; la displasia dell’anca infatti se non trattata può comportare anche vere e proprie condizioni di paralisi, specialmente in età geriatrica. Per evitare quindi una vita fatta di sofferenze se hai il dubbio che il tuo cane possa avere la displasia dell’anca sottoponilo quanto prima ad una visita ortopedica specialistica.
Cosa puoi fare tu come proprietario
La collaborazione tra terapeuta e proprietario del cane è importantissima. Se hai deciso di accogliere in casa tua un cucciolo delle razze predisposte o di taglia grande o gigante, parla al tuo veterinario della possibilità di effettuare tutti i controlli necessari ad una diagnosi precoce di displasia dell’anca. Poiché questa patologia si sviluppa con l’accrescimento e può peggiorare se non trattata, il fattore tempo è determinante per la sua evoluzione. Oltre ad una visita specialistica ortopedica richiedi anche una consulenza nutrizionale in modo da offrire al tuo cucciolo l’alimentazione più adeguata nel delicato periodo di crescita. Stai sempre attento a non forzare la mano con corse, giochi sfrenati ed altre attività che possono peggiorare l’evoluzione della patologia e richiedi anche se ci sono altri presidi ed integratori che possono migliorare la situazione articolare del tuo cucciolo o arrestare un eventuale processo patologico in corso. E se hai il dubbio che il tuo cane possa avere alcuni dei sintomi della displasia dell’anca, fai dei video in cui ritrai i momenti in cui presenta andature anomale o zoppie e mostralo al tuo veterinario durante la vista clinica.
Un aiuto dai supplementi alimentari
Vi sono alcuni mangimi complementari con particolari fini nutrizionali, formulati a supporto del metabolismo articolare, che trovano largo utilizzo nella prevenzione e miglioramento dell’evoluzione delle patologie osteoarticolari.
Molti di questi sono a base collagene nativo, di glucosamina e condroitin solfato, due polisaccaridi che compongono la cartilagine articolare che se somministrati attraverso degli integratori possono diminuire il processo di disidratazione cartilaginea rendendo quindi le cartilagini più ricche di acqua e proteggendole dal fisiologico meccanismo di usura e disidratazione.
Anche alcuni fitoterpiaci possono contribuire a rallentare i processi degenerativi delle cartilagini ed a ridurre lo stato infiammatorio. Tra questi la Boswelia serrata e l’estratto del the’ verde.
Un esempio di questi nutraceutici è il Confis ultra di Candioli Pharma, dove sono presenti collagene nativo, glucosamina e condroitin solfato con elevati indici di purezza (>99%), e vi è una miscela di piante tra cui Boswellia serrata, thè verde e clorofilla, caratterizzate dalle spiccate proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti.
Per i cuccioli in accrescimento vi è anche il Confis Start di Candioli Pharma, con una formula ad hoc per le cartilagini in crescita che oltre alla glucosamina ed al condroitin solfato contiene un pool di acidi grassi provenienti dall’olio di semi di lino, che contribuiscono al corretto sviluppo osteoarticolare.
Entrambi i prodotti sono privi di effetti collaterali e possono essere somministrati anche per lunghi periodi, spesso contribuendo diminuzione della necessità di somministrare farmaci antinfiammatori di sintesi.
Chiedi consiglio al tuo medico veterinario di fiducia su quale prodotto è più indicato per gestire sia il dolore collegato a displasia dell’anca che l’osteoartrite che spesso l’accompagna.