Gli antinfiammatori restano centrali, nella gestione terapeutica dell’OA. Il veterinario ne considererà l’utilizzo in base al caso e in seno a un approccio multimodale

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei) sono un’importante classe di farmaci, sia nel cane che nel gatto, con attività analgesica, antinfiammatoria e antipiretica.

Oltre all’utilizzo dei FANS nelle terapie a breve termine, come ad esempio nel post-operatorio, sono alla base del trattamento, sia nel cane che nel gatto, del dolore articolare associato alla malattia degenerativa delle articolazioni, o artrosi.

I farmaci per l’OA

Poiché l’osteoartrite è una malattia cronico-degenerativa, cui viene ormai riconosciuta anche una componente infiammatoria low grade, nel trattamento restano centrali i farmaci antinfiammatori.

Tra i farmaci solitamente impiegati contro il dolore:

  • Antinfiammatori FANS (come meloxicam e robena coxib)
  • Altri farmaci contro il dolore (come il tramadolo, ad esempio).

I fattori che il medico veterinario considererà nella scelta del trattamento farmacologico, saranno sostanzialmente efficacia e sicurezza, ma anche la palatabilità è significativa, soprattutto nella specie felina.

Se sei proprietario di un pet, infatti, già saprai che i farmaci e i mangimi complementari devono avere anche un sapore gradito all’animale, per poter essere somministrati a dovere e senza troppe difficoltà pratiche.

Ma come agiscono i FANS? Bloccando la produzione delle prostaglandine infiammatorie, agendo su uno specifico enzima (ciclossigenasi-2, o COX-2; esiste anche la forma 1 dell’enzima, costitutiva, che è bene non inibire). I FANS più recenti agiscono più selettivamente sulla COX-2, in modo da ridurre il coinvolgimento della COX-1 e i correlati eventi indesiderati.

Ma ci sono delle differenze di specie, tra cane e gatto?

Considera che diversi FANS vengono metabolizzati attraverso un processo che avviene nel fegato, detto glucuronazione. Nel gatto, la carenza di un enzima (glucuronil-transferasi), che rientra in questo processo, può comportare un rallentamento della metabolizzazione di diversi farmaci (Court & Greenblatt, 1997).

Non temere, il medico veterinario sceglierà il farmaco più indicato, anche rispetto alla specie animale da trattare, alla durata dei cicli, al momento della somministrazione del farmaco nella giornata, anche rispetto al cibo, come ai giusti intervalli di tempo tra un ciclo e l’altro. Ovviamente, valuterà il protocollo per il dolore artrosico anche considerando le eventuali patologie pregresse, o concomitanti dell’animale. E troverà la “dose minima efficace” del farmaco, ovvero quella più bassa alla quale già risulti in grado di determinare i suoi effetti terapeutici.

Come sempre, lo scopo ultimo sarà garantire all’animale dei benefici, a fronte di un’attenta valutazione dei rischi del trattamento. Provvedere alla corretta gestione del dolore articolare resta comunque necessario a garantire una buona qualità di vita al pet, soprattutto in età avanzata.

Resta perciò fondamentale la selezione del paziente, la titolazione del dosaggio e il monitoraggio clinico costante, in modo poter evidenziare prontamente eventuali eventi indesiderati.

Monitorare le potenziali complicazioni, sarà indicato specialmente in animali con diagnosi accertata o sospetta di alcune malattie (come quelle epatiche o renali, o l’iperadrenocorticismo, ad esempio), o qualsiasi altra condizione che possa predisporre a irritazioni o erosioni gastroenteriche.

E qui entri in gioco anche tu: come proprietario, anche il tuo monitoraggio in casa è necessario, al fine di comunicare al veterinario qualsiasi anomalia tu possa notare durante il trattamento del tuo cane o gatto.

OA: la gestione è multimodale

Il veterinario potrà anche ricorrere a terapie aggiuntive, come nel caso della gastro-protezione, o anche l’associazione con altri tipi di farmaci analgesici, per modulare il dolore attraverso meccanismi d’azione differenti.

Si potrà inoltre fare ricorso a un approccio non esclusivamente farmacologico, in seno alla gestione multimodale del dolore cronico da OA, ricorrendo a:

  • fisioterapia
  • agopuntura
  • controllo del peso e modifiche della dieta
  • attività fisica adeguata
  • modificazioni dell’ambiente in cui vive il pet (per facilitarne la mobilità)
  • supplementi alimentari

Tra questi ultimi, esistono dei mangimi complementari formulati per il benessere articolare, a base di sostanze riconosciute utili, tra cui:

 Glucosamina e condroitin solfato

Sono considerate sostanze Dmoad (disease-modifying osteoarthritis drugs), grazie all’azione sinergica di:

  • contrastare la degenerazione della cartilagine articolare
  • favorire la naturale riparazione cartilaginea

È stato evidenziato che il livello di purezza di queste sostanze può rivelarsi importante, rispetto alla loro azione sulla cartilagine articolare, soprattutto rispetto al condroitin solfato (Tat et al, 2010).

Acidi grassi omega 3

È stato dimostrato che le diete per il controllo del peso arricchite con acidi grassi omega 3 sono efficaci nel ridurre i segni associati alla malattia degenerativa articolare, sia canina e felina (Epstein et al, 2005).

Poiché essi si trovano naturalmente nell’olio di pesce, è bene verificare che EPA e DHA (acido eicosapentaeinoico e docosaesaenoico, rispettivamente) siano certificati rispetto al livello di purificazione dai contaminanti ambientali (dai metalli pesanti, ad esempio).

Alcune piante medicinali

Tra di esse, alla Boswellia serrata Roxb. ex Colebr. vengono riconosciute delle caratteristiche antiossidanti e “antinfiammatorie”. Oggi esiste la possibilità di impiegare, anche in cane e gatto, delle specifiche tecnologie che facilitano l’assorbimento degli attivi di una pianta, veicolandoli all’interno di una “cornice” di lecitina di soia. Un esempio è il fitosoma Casperome® di Indena, che è in grado di ottimizzare l’assorbimento degli acidi boswellici (Loeser et al, 2018).

Un esempio di mangime complementare formulato per il supporto del benessere articolare è Confis ultra di Candioli Pharma, che il medico veterinario potrà inserire nel trattamento multimodale dell’OA del cane.
In ogni caso, bando al fai-da-te e affidati sempre al medico veterinario per la corretta gestione multimodale dell’osteoartrite del tuo cane o del tuo gatto.